(#028) Ricapitolando: la newsletter di HEYJUDE
Taylor Swift, Drake, Claver Gold, Marracash, Jack The Smoker e gli altri protagonisti della settimana.
Settimana dominata da Drake e Taylor Swift, il primo perché con “Push Ups” ha deciso di riscrivere ancora una volta le gerarchie del rap game statunitense dopo essere stato attaccato più o meno da tutti nelle ultime settimane, la seconda perché ha rilasciato un disco che per durata e struttura non c’entra niente con il mercato musicale odierno, ma lei è Taylor Swift quindi se lo può permettere. Questa settimana parliamo in dettaglio di loro due ma anche del tour di Marracash negli stadi, delle nostre interviste a Claver Gold e Jack the Smoker, e di tanto altro ancora. Cominciamo.
BREAKING NEWS
Marracash negli stadi
Marracash alza sempre di più l’asticella. Dopo aver vinto una Targa Tenco e creato un festival unico per il rap italiano, adesso è pronto a segnare un nuovo grande primato: sarà il primo rapper italiano in assoluto a fare un tour negli stadi. Il tour inizierà il 6 giugno dallo Stadio Comunale di Bibione e proseguirà il 10 giugno allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, il 14 giugno allo Stadio Olimpico di Torino, il 25 giugno allo Stadio San Siro di Milano, il 30 giugno allo Stadio Olimpico di Roma per finire il 5 luglio allo Stadio San Filippo di Messina, i biglietti per i primi concerti annunciati sono già in vendita a questo link.
I Blur non andranno mai più al Coachella
Il pubblico del Coachella ha fatto infuriare Damon Albarn: è successo sabato notte durante la seconda giornata del festival più importante d’America che vedeva i Blur come nome principale della line up. Sebbene il loro set fosse stato inserito tra quello dei Sublime e quello dei No Doubt, nell’ideale giornata dedicata agli anni Novanta. Per tutta la durante del concerto Damon Albarn è apparso visibilmente frustrato per la mancanza di coinvolgimento, culminando in un momento teso durante la performance di “Girls & Boys” quando ha cercato invano di coinvolgere la folla nel ritornello. La reazione del cantante non si è fatta attendere, esprimendo apertamente la sua delusione con un «non ci vedrete mai più, quindi potreste almeno fare lo sforzo di cantarla, cazzo!».
NUOVA MUSICA
“The Tortured Poets Department” di Taylor Swift
Può, nel 2024, un’artista mainstream far uscire un disco in due parti dalla durata complessiva di 2 ore e 2 minuti, composto da 31 canzoni di cui solo 2 con collaborazioni e altre 29 in cui canta solo l’artista, peraltro più o meno esclusivamente della propria vita sentimentale? Se l’artista si chiama Taylor Swift, sì, perché Taylor Swift ormai gioca in un campionato a parte, in cui è lei a fare le regole e il mercato musicale ad adattarsi e non viceversa. Da un lato, è rassicurante che artisti così in vista sappiano ancora fare quello che vogliono; dall’altro, dopo un primo ascolto mi sento di dire che si poteva osare molto ma molto di più sia nelle tematiche affrontate, (la vita sentimentale dell’artista con in mezzo qualche dissing buttato lì tipo quello a Kim Kardashian). Ci riserviamo il diritto di parlare in modo più elaborato di questo disco nelle prossime settimane, ma intanto vi assicuro che questo è un disco che sentirete i di cui sentirete parlare che vi piaccia o meno, quindi portarsi avanti potrebbe non essere una cattiva idea.
HEYJUDE SPIEGA
Drake contro tutti
La scorsa settimana vi raccontavo come tutto il mondo del rap (e non solo) stesse aspettando con trepidazione la risposta di Drake a tutti i dissing che gli erano arrivati nelle ultime settimane, da Kendrick Lamar a The Weeknd, passando per Rick Ross, Metro Boomin, e in parte J.Cole (vi rimando al numero della scorsa settimana per un resoconto più dettagliato). Ebbene, la risposta di Drake è arrivata, e ha fatto rumore. Il pezzo si chiama “Push Ups” ed è iniziato a circolare sui social qualche giorno fa salvo poi essere ufficialmente rilasciato ieri. Nel pezzo, Drake ne ha davvero per tutti. Vediamo alcune delle barre più significative.
I could never be nobody number-one fan
Your first number one, I had to put it in your hand
Qui ce l’ha con Future, che la vetta della classifica Billboard l’ha conquistata per la prima volta in carriera con “Way 2 Sexy” in collaborazione proprio con Drake.
Your last one bricked, you really not on shit […]
They make excuses for you 'cause they hate to see me lit
Maroon 5 need a verse, you better make it witty
Then we need a verse for the Swifties.
Qui ce l’ha con Kendrick Lamar, che accusa di aver fallito on il suo ultimo disco “Mr Morale and the Big Steppers” e di essersi venduto al pop per via delle collaborazioni con i Maroon 5 e Taylor Swift.
Metro, shut your ho ass up and make some drums, n***a
Qui ce l’ha col produttore Metro Boomin e non credo di dover aggiungere altro.
And when you boys got rich, you had to run from it
Cash blowin' Abel bread, out here trickin' (Out here trickin')
Shit we do for bitches, he doin' for n***s (What the fuck?)
Qui ce l’ha con The Weeknd, che accusa di essere cambiato per via dei soldi.
I might take your latest girl and cuff her like I'm Ricky
Can't believe he jumpin' in, this nigga turnin' fifty
Every song that made it on the chart, he got from Drizzy
Spend that lil' check you got and stay up out my business
Qui ce l’ha con Rick Ross, e scherza sia sul fatto che Rick Ross prima di fare il rapper faceva il poliziotto che sul fatto che tutti i suoi grandi successi nella musica sono arrivati in collaborazione con Drake (Drizzy).
Ultima barra che cito:
What the fuck is this, a twenty-v-one, n***a?
What's a prince to a king? He a son, n***a
Solo contro tutti, Drake ha risposto egregiamente (anche le barre che per esigenze di spazio non ho citato qui meritano moltissimo). Adesso la palla torna in mano agli altri, in particolare a Kendrick Lamar, il vero avversario di Drake e quello che questa vicenda l’ha riaccesa con la sua barra in “Like That”:
Motherfuck the Big 3, n***a, it’s just Big Me
Drake ha tra l’altro rincarato la dose con un altro pezzo rilasciato su Instagram questa notte con tanto di strofe fatte dall’intelligenza artificiale di Tupac e Snoop Dogg, in cui sostanzialmente Drake provoca ulteriormente Kendrick chiedendogli quanto ci farà ancora aspettare prima di rispondere e raccomandandogli di impegnarsi perché dalla sua risposta dipende tutta la West Coast. Ne vedremo ancora delle belle secondo me.
HEYJUDE PROPONE
Claver Gold, questa non è un’intervista
In occasione dell’uscita di “Questo non è un cane/Domo”, la deluxe dell’omonimo disco uscito nel 2022, abbiamo avuto il piacere e il privilegio di scambiare due chiacchiere con Claver Gold, uno degli artisti più rispettati che la scena rap underground italiana abbia mai prodotto. Vi lascio qui l’incipit alla nostra intervista e poi il link al pezzo completo.
Claver Gold è esattamente come te lo immagini quando ascolti la sua musica, riflessivo ma incisivo, discreto ma deciso, gentile ma non ingenuo. Considera ogni domanda che gli faccio con l’attenzione di chi è abituato a riflettere su sé stesso e sul mondo che lo circonda e con la consapevolezza di chi conosce il peso delle parole e ci tiene a dire sempre quelle giuste, per quanto sia evidente che il linguaggio con cui si trova più a suo agio è e rimane il rap. «Mi piacerebbe essere un artista invisibile che pubblica dischi a manetta e fa poco la parte social», mi confessa sorridendo nelle battute iniziali della nostra chiacchierata.
Jack the Smoker, il rap dentro di me
In occasione dell’uscita di “Sedicinoni”, questa settimana abbiamo anche fatto una lunga chiacchierata con Jack the Smoker, un artista che del fregarsene dei canoni musicali ha sempre fatto un mantra. Abbiamo parlato del disco, di rap, di cinema, di industria musicale, di Palermo e Pioltello, e di tanto altro ancora. Come prima, vi lascio l’incipit al pezzo qui sotto e di seguito il link per leggere l’intervista completa.
Nell’industria musicale odierna quattro anni sono un’eternità. Il fast food corre veloce, tempo ce n’è sempre meno e la corsa alla hit è ambita ogni santo venerdì, per essere poi santificata il lunedì successivo da sua maestà FIMI. In controtendenza rispetto ai canoni musicali ed ai dettami dell’industria, Jack the Smoker se n’è sempre abbastanza fregato di sottostare ai suddetti canoni. Il primo disco (L’alba, sotto il nome La Créme, in coppia con Mace) è stato un oggetto di culto per tantissimi anni; il secondo si è fatto attendere in maniera spasmodica, diventando poi immediatamente apprezzatissimo dagli amanti del rap. Col terzo, e la firma in Machete, l’hype è cresciuto esponenzialmente, accompagnato dalle ipotesi su cosa il collettivo più forte d’Italia potesse donare ad uno dei rapper puri più apprezzati.
EMERGENZA
Visto che “Raccontiamo chi è in trend. Ma anche chi dovrebbe esserlo” vi lasciamo qui Radar, la playlist Spotify in cui inseriamo tutti i migliori brani che forse ti erano sfuggiti.
Questa settimana in cover c’è Ele A.
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Ecco il tuo Bignami musicale. Oltre a permetterti di acquistare in tempo il biglietto per il live della tua band preferita (prego), o di ascoltare il nuovo album di cui tutti parlano, con “Ricapitolando” puoi vincere un vinile, un cd o un biglietto al mese.
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